domenica 5 febbraio 2012

Educazione sessuata

GP: Sempre più scuole organizzano dei corsi di educazione sessuale, ma le ricerche ci dicono poi che i giovani sottovalutano il pericolo dell’Aids e sono in continua crescita le gravidanze fra le adolescenti. Perché?
GR: Perché l’educazione sessuale non serve quando viene fatta come se si trattasse di una materia a se stante e quindi non partecipe di quel tessuto educativo ordito da famiglia, scuola e società. Che ci siano operatori che si occupano di parlare occasionalmente di sesso a classi di giovani tranquillizza gli adulti, genitori e insegnanti, che si sentono liberati da un compito sgradito e consente ai giovani qualche ora di svago tanto più apprezzata quanto meno annoiante è l’operatore. Non abbiamo bisogno di una educazione sessuale, ma di una educazione sessuata. Abbiamo cioè bisogno di un intervento educativo che legittimi e quindi metta in evidenza la sessualità là dove è naturalmente presente: nella storia, nella letteratura, nell’arte, nell’economia, nella filosofia, nelle scienze, ecc. Per fare ciò non si chiedono agli insegnanti e ai genitori conoscenze “scientifiche” particolari ma la disponibilità a trattare degli umani come esseri sessuati maschi e femmine e quindi dei loro comportamenti, dei loro pensieri e delle loro opere come dimensioni dove la sessualità è presente e merita di essere considerata.

tratto da intervista a cura di Giuliana Proietti al prof. Giorgio Rifelli, sessuologo
a questa pagina l'intera intervista:
http://vitadicoppia.blogosfere.it/2006/06/intervista-al-p.html



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